venerdì, gennaio 20, 2006

Lo zabaione (Comfort Food N°2)


lo zabaione mi fa pensare agli anni di università: mia madre me lo preparava quando tornavo a casa dopo aver dato un esame. mi sembrava di aver affrontato chissà quale fatica,ma la mia unica responsabilità era studiare.
adesso che ho una famiglia mia e continuo a studiare (con il pensiero della lavatrice o della cena da preparare :-) ), gusto il mio zabaione e sorrido tra me e me....non sento nostalgia per quegli anni spensierati in cui tutto era bianco oppure nero, meglio adesso, molto meglio.


_Cucina_

sabato, gennaio 14, 2006

una pulce nell'orecchio


un pensiero che mi gira per la testa... da quando, lo scorso agosto, la mia amica A. me ne ha parlato per la prima volta.
il cammino di Santiago: 780 km a piedi dai Pirenei alla Galizia e poi se si vuole fino a Finisterrae, la fine del mondo nel Medioevo.
ci penso e ci ripenso, leggo i diari dei pellegrini su pellegrinando, immagino che cosa metterò nello zaino, tengo una guida sul comodino e tutte le sere ne rileggo qualche pagina. chi mi conosce poco mi dirà che sono matta, chi mi conosce bene capirà.
lo faccio, oh si.. presto.


_Cammino_

Il gulasch


stasera a cena abbiamo mangiato il gulasch, lo spezzatino piccante di origine mitteleuropea, che può essere accompagnato a polenta, purè di patate, o gnocchetti di pane o semola.
Per la ricetta mi sono affidata a cooker.net, e come contorno ho servito delle patatine novelle cotte nella pentola Thomas Kartoffelfeuer.


che roba è questa pentola? l'ho avuta come regalo di Natale da una cara amica che me ne ha detto meraviglie. si presenta come una bella pentola panciuta di ceramica refrattaria; nel foglietto delle istruzioni c'è scritto di usarla direttamente sul fornello, di non bagnarla mai, e di metterci dentro le patate intere, asciutte e con la buccia. sarà la fortuna del principiante, ma ho ottenuto squisite patatine, abbrustolite fuori e morbide all'interno, che ho condito con sale, rosmarino e qualche tocchetto di burro.



_Cucina_

La zuppa di fagioli (comfort food N°1)


Il comfort food, il cibo che scalda la pancia e l'anima, è per me una zuppa di verdura (ma per una mia amica carissima i pop corn... :-) ).
Inizio con la pasta e fagioli la carrellata delle mie zuppe preferite, ottima soluzione per le cene invernali, ma anche per quelle estive, se servite appena tiepide. Le preparo durante la settimana (perchè le cucino la sera prima dopo cena), ma anche il sabato per la domenica sera: dopo una giornata all'aria aperta e tanto freddo, un bel piatto di zuppa rimette al mondo! (ecco quindi trovato il collegamento tra il cammino e le zuppe)
Ci sono tante versioni della pasta e fagioli: l'originale veneta (con una base di carota, sedano e cipolla), quella lombarda (cipolla e sedano) e quella che preparo a casa mia... non vorrei dire eresie, ma credo che sia la versione toscana.
Per due persone metto a bagno per 8-12 ore 150-200 g di fagioli borlotti secchi, del tipo lamon, e poi li faccio lessare in pentola a pressione per 40 minuti insieme ad un pezzetto di alga kombu (che limita gli effetti collaterali dei fagioli). Scolo e conservo il liquido di cottura. Frullo metà dei fagioli con il mixer o il minipimer.
Preparo un soffritto di olio extravergine, aglio, rosmarino e salvia tritati in una zuppiera di coccio, aggiungo una scatola di pancetta affumicata a cubetti ed un peperoncino piccolo. Dopo aver fatto insaporire unisco i fagioli interi, aspetto quache minuto e poi aggiungo i fagioli frullati, il liquido di cottura (un paio di mestolini per volta) ed un dado da brodo. lascio cuocere a fuoco medio-basso per almeno un'ora.
si può cuocere la pasta (pantacce oppure ditaloni) a parte, se si è ottenuta una zuppa bella densa, oppure direttamente nella zuppiera. In alternativa alla pasta si possono preparare fette di pane toscano abbrustolito, strofinato con uno spicchio d'aglio.
Per gustare la pasta e fagioli ci vuole pazienza: è importante la lunga cottura, ed i sapori si legano meglio se si lascia riposare la zuppa (in genere la preparo il giorno prima di mangiarla, cuocendo la pasta all'ultimo momento). Tocco finale: un poco di olio buono a crudo sulla scodella.
Nella foto la versione preparata con fagioli cannellini e pane toscano all'aglio, guarnita con seppioline (cotte al tegame con olio, aglio e vino bianco).


_Cucina_

martedì, gennaio 10, 2006

Colle La Roussa (Val Sangone, TO)



Il 30 dicembre 2005, con il termometro che segnava -7°C, invece di stare a casa al calduccio abbiamo fatto questa gita in Val Sangone, nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè. Non ce ne siamo pentiti, grazie ai bei panorami ed ai numerosi caprioli avvistati!
Ad un'ora di auto da Torino, via Trana/Giaveno/Coazze, si parcheggia a Forno di Coazze (1020 m s.l.m.). Per l'inizio della passeggiata ci sono due possibilità: il parcheggio che si incontra subito dopo il santuario della Madonna di Lourdes, oppure poche centinaia di metri oltre, l'incrocio con lo sterrato (in corrispondenza di una curva della strada che porta a Pian Neiretto). Si segue il sentiero 414a; il percorso, descritto qui, è molto vario: si incontrano l'area attrezzata della Loja Scura, la Palazzina Sertorio, l'Alpe Sellery inferiore, i resti del medieovale forte S.Maurizio (visibile la pianta a stella dei muraglioni), l'Alpe Sellery superiore.


Facendo attenzione ai lastroni di ghiaccio, siamo arrivati in circa tre ore all'Alpe Sellery superiore (1726 m s.l.m.) (senza neve sono sufficienti un paio d'ore); abbiamo indossato le racchette ed abbiamo proseguito per il Colle della Roussa (2019 m s.l.m.): dopo un'ora di ripida e faticosa salita abbiamo rinunciato (che rabbia... a 60 m dalla vetta!!).


Questa è la seconda volta che proviamo a raggiungere il colle (la prima volta ha iniziato a piovere, avevamo dei bambini con noi ed abbiamo preferito sospendere la salita), conto assolutamente di farcela la terza volta.
Grazie Barbara per avermi fatto conoscere questa bella escursione!
(foto: nemo neminis)


_Cammino_

La farinata


Abbiamo concluso i bagordi delle feste con una teglia di farinata.
Gli ingredienti (farina di ceci, acqua, olio e sale) sono facilmente reperibili, la ricetta è semplice da realizzare e dà tanta soddisfazione.
Per prenderci la mano ho avuto bisogno di un paio di tentativi: per me la difficoltà sta nell'ungere molto bene la teglia e nell'azzeccare la temperatura del forno. Buonissime le varianti con cipolla e salamino piccante.
Versione con il microonde: 15 minuti funzione crisp oppure grill.



_Cucina_

giovedì, gennaio 05, 2006

Rifugio Guglielmo Jervis (Valle Orco, TO)

Per Natale ci siamo regalati le racchette da neve, ed il 23 dicembre 2005 siamo andati a collaudarle nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.


a 2 ore di auto da Torino, via Cuorgnè/Locana/Ceresole Reale, si parcheggia alla stazione skilift di Chiapili di Sotto (1667 m s.l.m.). Il sentiero N°531 inizia all'arrivo della pista da sci, sia a destra che a sinistra, e non presenta particolari difficoltà.
Con le racchette siamo arrivati al Rifugio Guglielmo Jervis (2250 m s.l.m.), nel Pian del Nel, dopo 3 ore. Il rifugio è aperto tutti i giorni d'estate e nei fine settimana nel resto dell'anno.
Bellissima visuale delle Levanne, del Col del Nivolet e della Punta Basei. Numerosi camosci.



Credo sia opportuno a questo punto ricordare chi fosse Guglielmo Jervis.


_Cammino_

mercoledì, gennaio 04, 2006

La zietta


perchè ho scelto questo nick?
conservo dall'estate del 2002 una cartolina ricevuta da un'amica molto cara, nella quale lei mi ha chiamato affettuosamente "zietta".
sono passati soltanto tre anni e mezzo, ma per me e le mie amiche è come se fossero trascorsi tre secoli.. in questo periodo di tempo la vita ci ha fatto passare dalla spensieratezza (anche se ci sentivamo così serie ed impegnate) all'età adulta. ci siamo sposate o conviviamo, siamo diventate mamme o lo desideriamo ardentemente, ognuna di noi ha avuto la propria dose di gioie e dolori, nella vita privata e nel lavoro.
ci vediamo poco ormai, prese come siamo da lavoro e casa, ma vi tengo sempre nel mio cuore.
mariella, morgana, anna, isa..vi voglio bene. ci tenevo a dirvelo, così nella pubblica piazza.


_Varie_

Rifugio Willy Jervis (Val Pellice, TO)


la mia prima escursione con le racchette da neve! fino allo scorso mese di giugno non avrei mai pensato di andare in montagna d'estate, figuriamoci d'inverno e soprattutto con la neve...
ero distrutta dalla fatica, ma ho tanto insistito perchè nemo neminis mi portasse a provare le racchette, che l'orgoglio mi ha impedito di fiatare. :-)
ad un'ora e mezzo di auto da Torino, via Pinerolo/Torre Pellice/Bobbio Pellice, si parcheggia a Villanova (1223 m s.l.m.).
Il sentiero N°115, ben segnalato, si snoda lungo il torrente Pellice ed incontra più volte la strada sterrata che conduce al rifugio Willy Jervis (1732 m s.l.m.), aperto tutto l'anno.

Senza neve il percorso richiede circa un'ora e mezzo, e non presenta difficoltà; ai primi di dicembre 2005, in una giornata un po' buia, con la neve e le racchette abbiamo impiegato due ore e un quarto (il sentiero era molto battuto, abbiamo fatto la discesa senza racchette in un'ora e tre quarti).

Circa a metà percorso si incontra la cascata del Pis, molto frequentata da chi arrampica.

Al rifugio abbiamo pranzato con ottimi gnocchi all'ortica (9 euro in totale per due persone!). Ritorneremo sicuramente con la bella stagione: dalla conca del Prà partono interessanti escursioni, ed il rifugio ci è sembrato pulito, confortevole e ben tenuto.




_Cammino_

La Sacra di San Michele (Bassa Val Susa, TO)


Siamo saliti alla Sacra di San Michele, l'affascinante abbazia benedettina che domina la bassa Val Susa, percorrendo la vecchia mulattiera che parte dietro la chiesa di S. Ambrogio di Torino. Il percorso appartiene ad un ramo della Via Francigena o Romea, l'antico itinerario che nel Medioevo collegava Cantebury e Roma.
Il sentiero (indicato con il numero 2 nella mappa) costituiva l'antica via di accesso alla Sacra; la mulattiera è ampia, ben segnalata, scandita dalle tappe di una Via Crucis, ed attraversa in parte un folto bosco di castagni. La passeggiata, adatta a tutti, richiede poco più di un'ora e mezza e si snoda su un dislivello di circa 600 m.
Noi l'abbiamo percorsa insieme ad un gruppo di cari amici, una domenica mattina di fine ottobre 2005.






_Cammino_

L'agnello al forno

Quest'anno non abbiamo rispettato la tradizione: per Natale non abbiamo mangiato l'agnello. Ma si sa... si cresce, ci si trasferisce, si acquisiscono le tradizioni del posto in cui si vive ed un po' si perdono le proprie...
la voglia di agnello al forno ci era comunque rimasta, ed oggi a pranzo ce la siamo tolta:



la preparazione è semplice: è sufficiente un po' di agnellino da latte (spalla, coscia e costolette), olio, sale, aglio e rosmarino. Si mettono i pezzi di carne in una teglia, si cospargono di sale, aglio tritato, rosmarino e poco olio, e si fanno cuocere a 200°C nella parte alta del forno, girandoli ogni 15-20 minuti. In circa 40-45 minuti, secondo la dimensione dei pezzi, si è formata una bella crosticina croccante e la carne è cotta.


_Cucina_

Il Parco Naturale della Val Sarmassa (AT)


Il Parco Naturale della Val Sarmassa si trova in provincia di Asti, e si estende nei comuni di Vinchio, Vaglio Serra e Incisa Scapaccino.
La valle prende il nome dai Sarmati, popolo originario delle coste del Mare d'Azov, giunto nella zona dopo il IV secolo d.C.
L'origine marina del territorio è testimoniata dai numerosi fossili di conchiglie; sono diffuse le vigne di barbera ed i tartufi bianchi.
Il facile itinerario che abbiamo percorso in un pomeriggio di sole di metà dicembre è descritto qui. Il tratto iniziale, con partenza dal Bricco dei Tre Vescovi, è in cresta tra i vigneti; si scende poi nel bosco fino al lago Valtiverno, e si prosegue secondo le indicazioni.



foto di nemo neminis:




_Cammino_

Il pane Challah


Ho preparato per la prima volta il pane Challah a Pasqua 2004, sapendo solo che nella cultura ebraica è il pane delle feste. Si tratta di un pane soffice e delicato, adatto sia alle pietanze salate che ai dolci.
Per Natale 2005, dopo aver impastato numerosi altri pani Challah, mi sono regalata il volumetto Cucina ebraica dal mondo, ed ho potuto approfondire la questione. Copio quanto scritto a p.103-104:

Come in molte altre culture, nella tradizione ebraica il pane è sinonimo di cibo da cui la vita stessa dipende e quindi merita rispetto. Nella letteratura rabbinica nessun pasto viene considerato completo senza il pane, e l'atto di mangiarne deve essere preceduto dall'abluzione rituale delle mani e da una speciale benedizione.
Un dovere religioso per le donne ebree è detto HALLAH, ossia il prelievo di una piccola porzione della pasta del pane che poi viene bruciato. L'origine di questo dovere religioso si trova nella Torah (Nm 15,17-21).
.......
Il nome hallah si usa per il pane a forma di treccia mangiato nello Shabbat e durante le feste. Due di questi pani vengono messi sul tavolo per simboleggiare la porzione doppia di manna che cadeva il venerdì e la vigilia delle feste per sostenere gli Israeliti nel deserto. La manna ... era ricoperta di strati di rugiada bianca sia sopra che sotto. E' questa l'origine dell'usanza di porre il pane dello Shabbat ... su una tovaglia bianca e di coprirlo con una copertura bianca.
....
Una credenza popolare attribuiva un potere protettivo al pane ... che spesso costituiva un dono per gli sposi.

La ricetta si trova su cooker.net (o meglio, ce ne sono due, entrambe validissime. In genere seguo quella di lokum, rispettando i tempi di lievitazione indicati ma dimezzando la dose del lievito di birra).

Per quanto riguarda la forma del pane challah, si può formare una treccia distesa a 3 nastri, una treccia distesa a 6 nastri (come ho fatto io), una treccia chiusa ad anello oppure dei panini a spirale.



_Cucina_

Il Parco Naturale della CollinaTorinese (TO)


La collina torinese è ricca di sentieri, ottime opportunità per brevi passeggiate da scegliere quando si ha poco tempo a disposizione e non ci si vuole allontanare troppo in auto dalla città.
Il centro di accoglienza del Parco della Collina Torinese si trova nella stazione di Superga della tramvia a dentiera Sassi-Superga.
In una bella mattina di fine novembre 2005 siamo arrivati in auto al parcheggio della Basilica di Superga ed abbiamo percorso in circa due ore l'itinerario ad anello segnalato sulla mappa. è un percorso adatto a tutti (max dislivello: 200 m), molto frequentato dagli appassionati di mountain bike.
Abbiamo concluso la nostra gita con un piacevole pranzo al bar della stazione di Superga della dentiera, che ha una strepitosa terrazza panoramica.
La prossima volta ci piacerebbe, organizzandoci per tempo con gli orari, parcheggiare l'auto a Sassi e prendere la dentiera per salire/scendere da Superga.







_Cammino_

Il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (AT)




Il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro si trova in provincia di Asti, nel territorio dell'omonimo comune, in prossimità del confine con i comuni di Mombercelli e Rocca d'Arazzo.
l'itinerario che abbiamo percorso in una tiepida giornata di metà novembre 2005 è descritto qui


nemo neminis ha scattato queste fotografie:
















_Cammino_

Roast Beef for dummies




Sono cresciuta con la convinzione che si potesse preparare un buon roast beef solo utilizzando pezzi di carne di almeno 2 kg, e che la cottura dovesse essere in forno, contando 20 minuti per ogni kg di carne.

Grazie ad un termometro da cucina, graditissimo regalo, ho scoperto che non è affatto vero. si può preparare un buon roast beef anche sul fornello, con un piccolo pezzo di carne. ed è facile!!! prima di iniziare ho letto lo speciale sulla carne di cooker.net, che mi ha chiarito le idee sui tagli di carne e sulle temperature di cottura.

ingredienti per 2-3 persone: 400/500 g di polpa di manzo di prima scelta (scamone o fesa), 20 ml di olio extravergine di oliva, due cucchiaini da the di aromi macinati (un misto di pepe, rosmarino, alloro, salvia, timo, maggiorana), un cucchiaino da the di sale fino.
ho utilizzato una casseruola di acciaio inox con i bordi alti, un pennello in silicone ed il termometro da cucina.
ho spennellato la carne di olio e l'ho massaggiata con gli aromi ed il sale, miscelati in un piatto, fino a coprire completamente l'arrosto. ho rosolato a fuoco medio/alto nell'olio rimasto, girando spesso la carne con due cucchiai di legno. quando si è formata una bella crosticina su tutta la superficie, ho abbassato il gas al minimo e fatto cuocere finchè la temperatura della carne al centro del roast beef ha raggiunto i 58°C. ho affettato con un coltello elettrico e servito condendo con il fondo di cottura.


_Cucina_

domenica, gennaio 01, 2006

foto profilo

Altro

La zietta
Una pulce nell'orecchio
La gatta (ninna nanna)
Riconoscere gli alberi
A quale cibo non si sa dire di no?
Lieto evento all'Igloo

Comfort Food

La zuppa di fagioli (comfort food N°1)
Lo zabaione (comfort food N°2)

Microonde

La farinata
Un pasto leggero (filetti di nasello marinati all'arancia)
Finta Sacher al microonde
Involtini di salmone agrumi e timo

Dolci

Lo zabaione (Comfort Food N°2)
Finta Sacher al microonde

Pizza & Co.

La farinata

Zuppe

La zuppa di fagioli (Comfort food N°1)

Verdure

Erbette primaverili (il Trusèt)
Erbette primaverili selvatiche
Fiori di zucca in pastella

Pesce

Un pasto leggero (filetti di nasello marinati all'arancia)
Involtini di salmone, agumi e timo

Carne

Roast Beef for dummies
L'agnello al forno
Il gulasch

Riso

Un pasto leggero (insalata "limonata" di riso e pesce)
Risotto zucchine e peperoni
Risotto pere e robiola

Pasta

Spaghetti gamberi, zucchine e fiori di zucchina (eventualmente light)
La pasta fresca di kamut

Cucina

Pane
Pasta
Riso
Carne
Pesce
Verdure
Zuppe
Pizza & co.
Dolci
Microonde
Comfort Food

Pane

Il pane Challah
Il pane integrale fatto in casa N°1 (segale+grano duro)
Il pane integrale fatto in casa N°2 (orzo, farro e avena)
Il pane integrale fatto in casa N°3 (kamut)
Il pane allo yogurt

Cammino

Il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (AT)
Il Parco Naturale della Collina Torinese (TO)
Il Parco Naturale della Val Sarmassa (AT)
La Sacra di San Michele (Bassa Val Susa, TO)
Rifugio Willy Jervis (Val Pellice, TO)
Rifugio Guglielmo Jervis (Valle Orco, TO)
Colle La Roussa (Val Sangone, TO)
Il Parco di Stupinigi (TO)
Da Moncalieri (S. Bartolomeo) al Colle della Maddalena (TO)
Valle Rabengo e Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (AT)
Cappella dell'Alpe di Giaveno (Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, TO)
Rifugio Amprimo (Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, TO)
Rifugio GEAT Val Gravio (Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, TO)
Rifugio Garelli (Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, CN)